Leishmaniosi e filariosi sono due delle più importanti malattie trasmesse da vettori che affliggono i nostri pet. Per malattie trasmesse da vettori si intendono malattie infettive i cui agenti patogeni sono trasmessi attraverso un altro animale intermediario e “trasportatore”, come ad esempio zanzare, zecche, mosche, pulci, pappataci e anche roditori. Le malattie trasmesse da vettori rappresentano oltre il 17% di tutte le malattie infettive e tra di esse si riscontrano anche alcune gravi malattie dell’uomo che causano oltre un milione di morti ogni anno, come la malaria e la febbre dengue.
Leishmaniosi

La leishmaniosi è una malattia infettiva, contagiosa e trasmissibile anche all’uomo causata dal parassita Leishmania infantum. I vettori sono piccoli insetti ematofagi: i flebotomi (pappataci), che in Italia sono generalmente più attivi tra maggio e ottobre. Tra gli altri animali interessati, oltre a cane e gatto, vi sono la volpe, il cavallo, diversi roditori, il lupo e anche il furetto. Oggi la leishmaniosi è molto più diffusa che in passato per diversi fattori, tra cui i mutamenti climatici, che hanno portato a una notevole espansione dei flebotomi sul territorio, e la movimentazione di animali da compagnia.
Per quanto riguarda il cane, il risultato dell’infezione da Leishmania dipende dall’interazione parassita-ospite e soprattutto dall’interazione con il sistema immunitario: se prevarrà una risposta Th1 con stimolo all’attività dei macrofagi si avrà protezione, se invece prevarrà una Th2 con produzione di anticorpi e soppressione dell’attività macrofagica la risposta non sarà protettiva. Nei cani gravemente infetti da molto tempo possiamo trovare una apparenza “da cane vecchio” con:
- forte dimagrimento
- riduzione delle masse muscolari
- ulcere a livello cutaneo
- rarefazione del pelo
- ingrossamento dei linfonodi
- congiuntivite
- allungamento delle unghie
- insufficienze renali
- epistassi unilaterale e intermittente
Per prevenire l’infezione si utilizzano prodotti antiparassitari topici e di altro tipo prescritti dal veterinario e specifici contro i flebotomi. Nelle zone endemiche, inoltre, è utile tenere gli animali in casa di notte, momento della giornata in cui i flebotomi sono più attivi. Da sottolineare è che anche l’uomo può contrarre la leishmaniosi.
Filariosi
La filariosi è una malattia trasmessa attraverso le zanzare del genere Aedes e del genere Culex (zanzara tigre). A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare una forma cardiopolmonare (causata da Dirofilaria immitis) oppure cutanea (Dirofilaria repens). Nel cane e nel gatto la filariosi si presenta come due malattie diverse in quanto l’ospite principale è il cane, mentre il gatto rappresenta un possibile ospite accidentale ed è quindi meno sensibile. La filariosi cardiopolmonare è una malattia subdola ed inizialmente senza sintomi, poiché i danni che il cuore subisce a causa della presenza di parassiti al suo interno sono graduali e progressivi nel tempo. L’estrinsecarsi della patologia e della sua gravità sono strettamente correlate al numero di filarie adulte per cane, alla durata dell’infezione e all’interazione tra il parassita e l’ospite.
I parassiti femmina di Dirofilaria Immitis raggiungono i 30 cm di lunghezza, mentre il maschio è più piccolo. Spesso la Dirofilaria immitis causa la formazione di placche “villose” sull’intima dell’arteria come risposta al traumatismo meccanico indotto dai vermi. Si tratta di una lesione primaria responsabile dell’ipertensione polmonare tipica della filariosi cardiopolmonare. Cani con 25-30 vermi possono presentare sintomi riconducibili alla cosiddetta “sindrome della vena cava” con interferenze sulla funzionalità valvolare e sul flusso sanguigno. Alcuni altri segni clinici comprendono:
- astenia
- sincope
- tosse e dispnea
- perdita di peso
- cianosi
- ascite
- sindrome nefrosica
- trombocitopenia
- azotemia, iperproteinemia e proteinuria

Dirofilaria repens va invece a localizzarsi abitualmente nel tessuto sottocutaneo e perimuscolare. Il parassita raggiunge, in questo caso, una lunghezza di circa 10-17 cm. Nella maggior parte dei casi l’infezione decorre in modo asintomatico (nessun segno clinico). Si possono però osservare segni cutanei quali noduli non infiammatori che contengono il parassita, causa di prurito, rigonfiamenti, alopecia e talvolta congiuntivite. L’uomo può essere colpito da Dirofilaria repens con localizzazioni sia superficiali (a livello sottocutaneo e congiuntivale) sia più profonde, per esempio a carico del polmone e di altri visceri (es mesocolon, pancreas, omento). Profilassi con antiparassitari ad uso topico e terapie per bocca, da somministrare una volta al mese nei mesi estivi, sono le migliori armi per combattere la filariosi.
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