In questo nuovo appuntamento della rubrica “Mediterraneo biodiverso” andremo a scoprire il mondo delle tartarughe marine.
Le specie che vivono nel Mediterraneo
Nel Mar Mediterraneo vivono 3 specie di tartarughe marine: la tartaruga comune, la tartaruga verde e la tartaruga liuto.
La tartaruga comune (Caretta caretta) è la specie più presente nel Mar Mediterraneo e nidifica lungo le coste italiane. Si differenza principalmente per il carapace con 5 coppie di scuti costali con la prima coppia che tocca lo scuto nucale e sulla testa ci sono 2 coppie di squame prefrontali. È onnivora e si nutre di crostacei, molluschi, meduse e pesci. Può superare i 120 cm di lunghezza e i 100 kg di peso.
La tartaruga verde (Chelonia mydas) è meno presente in Italia, dove viene per nutrirsi ma non per riprodursi. Si riproduce infatti principalmente lungo le coste di Grecia e Turchia. Si differenzia principalmente per il carapace con 4 coppie di scuti costali senza contatto tra la prima coppia e lo scuto nucale e sulla testa c’è una sola coppia di squame prefrontali. È erbivora, si nutre di alghe e piante marine. Può superare i 150 cm di lunghezza e i 100 kg di peso.
La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) è molto rara in Italia e nel Mediterraneo. È di dimensioni molto grandi e di colore scuro con puntini rosa su tutto il corpo. Il becco è a forma di W e il carapace ha la pelle cuoiosa con 5 carenature longitudinali. Per l’alimentazione predilige le meduse. Può arrivare a 3 metri di lunghezza e a 500 kg di peso.

Biologia delle tartarughe
Le tartarughe marine sono dei rettili come noi umani e respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime, anche di 2-3 ore.
Le femmine depongono circa 100 uova sulla spiaggia e i piccoli nascono dopo circa 40-60 giorni di incubazione e il sesso dei piccoli è determinato dalla temperatura della sabbia.

Minacce
Le minacce per queste specie sono costituite dal deterioramento degli habitat, in particolare le spiagge dove vengono deposte le uova, da reti fantasma, plastica e rifiuti, dal bycatch (cattura involontaria da parte dei pescatori) e dalle uccisioni volontarie da parte soprattutto dei pescatori perché le vedono come un competitore, ma anche eventi naturali come le malattie.