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Le diete alternative per i pet: uno sguardo all’innovazione nel petfood

È stato stimato che ad oggi il 42% delle famiglie italiane ospita un animale da compagnia. L’animale viene considerato come membro della famiglia a cui il proprietario procura il meglio. Ciò ha avuto un notevole impatto sull’industria petfood che a partire dagli ultimi vent’anni si è messa all’opera per produrre diete alternative sempre con l’obiettivo di garantire la salute e il benessere dei pet attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata.

Insect based foods

Perché scegliere un mangime insect-based? La FAO ritiene che l’impiego di fonti proteiche alternative come l’utilizzo di insetti costituisca una fonte promettente sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale.

Da un punto di vista nutrizionale le farine di insetti hanno un buon contenuto proteico (proteine grezze 25-75%) ma per garantire un profilo amminoacidico completo vengono impiegate più materie prime sia di origine animale che vegetale. La differenza rispetto agli altri prodotti di origine animale è una quota interessante di fibra, dovuta al rivestimento fibroso di chitina degli insetti che ha anche un ruolo prebiotico, utile per stimolare la proliferazione di specie batteriche del tratto intestinale. Per quanto riguarda i minerali, gli insetti contengono più fosforo che calcio mentre i valori di sodio sono intermedi. Per quanto riguarda le vitamine, il livello di vitamina A non è molto alto mentre possiede alti valori di vitamina B1 e B2, il contenuto di vitamina D dipende dall’esposizione alla luce degli insetti e il livello di vitamina E varia in base alla specie. Invece, i micronutrienti presenti nei mangimi insect-based sono riboflavina, niacina, acido panotenico, piridossina, biotina, acido folico e cianocobalamina.

La farina di insetti tuttavia non è una materia prima molto diffusa poiché il processo produttivo è molto costoso quindi non si riescono a realizzare quantitativi adeguati a basso prezzo.

Petfood grain free

Si definisce un mangime grain free che viene prodotto senza utilizzare cereali come mais, grano o riso. L’amido, necessario per consentire l’estrusione, viene quindi garantito da fonti alternative come patate, tapioca o legumi. Il petfood grain free è stato pensato per ricreare una dieta simile a quella dei predecessori di cani e gatti, che privilegia un profilo nutrizionale più ricco di proteine e grassi rispetto ai carboidrati.

Mangimi pressati a freddo

Si tratta di un prodotto ottenuto da un processo di lavorazione delle materie prime che richiede temperature più basse (35-70 °C) rispetto all’estrusione (100-150 °C), che è invece il metodo maggiormente impiegato perché permette di ottenere in una sola fase un prodotto di forma e densità desiderata.

Quali sono i vantaggi nell’utilizzo di questo petfood?

  • le basse temperature di lavorazione consentono di preservare le caratteristiche di determinati nutrienti
  • alta digeribilità
  • riduzione del rischio di sindrome da dilatazione e torsione gastrica

I mangimi pressati a freddo sono sostanzialmente pellet che sono contenuti nei prodotti olistici, dove sono presenti sostanze naturale ed estratti che se presenti in quantità elevate e inserite in un processo di estrusione perderebbero le loro caratteristiche migliori dal punto di vista nutrizionale, denaturandosi.

I mangimi pressati a freddo costituiscono una valida alternativa all’estrusione, ma ad oggi non esistono prove scientifiche a dimostrazione del fatto che una sia migliore dell’altra.

L’evoluzione nel campo del petfood ha portato alla produzione di prodotti di successo sempre più simili all’alimento per consumo umano. In particolare l’evoluzione ha riguardato i seguenti campi:

  • qualità nutrizionale e sicurezza alimentare;
  • alta selezione delle materie prime in termini sanitari e percettivi;
  • ampia scelta delle formulazioni;
  • presentazione del prodotto finito (packaging e pubblicità).

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