Le materie prime energetiche non rinnovabili, quali carbone, petrolio e gas naturale scarseggiano sempre più e saranno destinate a terminare. In quest’ottica è indispensabile ricorre alla ricerca di fonti energetiche rinnovabili e l’allevamento intensivo potrebbe rappresentare un’ottima fonte per la produzione di energia sostenibile partendo dal biogas.
La relazione tra allevamento e ambiente
Negli ultimi anni, sempre più spesso, l’allevamento intensivo è stato messo sotto torchio da parte dell’opinione pubblica per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Oggettivamente un allevamento intensivo ha un impatto sull’ambiente a causa della produzione di liquami ed emissione di gas, quali ad esempio metano e anidride carbonica. I dati del 2019 indicano però che il settore agricolo è responsabile solo del 7,1% delle emissioni italiane, contro l’80,5% delle emissioni prodotte dal settore energetico e l’8,1% dalle produzioni industriali. Più nello specifico, il comparto zootecnico italiano nel 2018 ha prodotto circa 20mila tonnellate di CO2 equivalente, pari al 5,2% di quelle totali nazionali. Per quanto riguarda il metano invece la sua emissione in allevamento è di circa il 44%, cioè il 3,12% del totale in atmosfera. Rispetto agli anni ’90 la zootecnia italiana ha ridotto il suo impatto ambientale del 12%, e se confrontato con gli anni ’70 addirittura del 40% per quanto riguarda il metano. Ciò è stato possibile grazie al miglioramento delle condizioni di allevamento e all’innovazione tecnologica. Infatti, se l’allevamento viene gestito correttamente è possibile ridurre drasticamente le fonti di inquinamento, trasformandole addirittura in qualcosa di positivo. La sfida della zootecnia odierna, e futura, è senza dubbio quella di riuscire ad ottenere le massime performance zootecniche possibili ma in un’ottica di benessere animale e sostenibilità ambientale. Da questi proposti prende piede l’obiettivo di riuscire ad utilizzare l’allevamento intensivo non solo come luogo di produzione di alimenti di origine animale ma anche come fonte di energia rinnovabile. Attualmente infatti esistono dei sistemi mediante i quali è possibile ottenere energia partendo dagli scarti del processo produttivo.

La produzione del biogas
Il principale sistema utilizzabile negli allevamenti intensivi per riutilizzare gli scarti del processo produttivo è rappresentato dal biogas. Il biogas è una miscela di vari tipi di gas, principalmente metano e anidride carbonica, ottenuta mediante la fermentazione batterica in anaerobiosi di residui di origine vegetale e animale all’interno di impianti dedicati. Per ottenere biogas è possibile usare materie prime del settore zootecnico, come i reflui animali, residui agricoli oppure rifiuti organici derivanti dall’industria alimentare. Utilizzando i reflui zootecnici come matrice di fermentazione all’interno degli impianti di biogas l’impatto ambientale viene ridotto e si ha minor produzione di rifiuti, rientrando così nel moderno concetto di economia circolare, che ha infatti lo scopo di ridurre al minimo la produzione di rifiuti. Un altro vantaggio del biogas risiede nell’impedire la diffusione di metano emesso naturalmente durante la decomposizione di materiale organico e vegetale, poiché questi componenti verranno difatti immessi nell’impianto per la produzione di biogas e sarà loro impedito di liberare metano in ambiente. Attualmente il biogas può essere usato per la combustione in caldaie da riscaldamento, per produrre energia elettrica e/o calore, oppure purificato a biometano. Inoltre il digestato, ottenuto dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici inserite nell’impianto, può essere utilizzato come fertilizzante.

Biogas e biometano
Come menzionato nel paragrafo precedente il biogas può essere purificato a biometano attraverso un processo chiamato upgrading. Il biometano è un gas che viene quindi ricavato tramite la produzione di biogas grezzo al quale vengono rimosse delle componenti non compatibili con l’immissione in rete, la CO2. Il biometano può essere utilizzato nella rete del gas al posto del gas naturale oppure come carburante per alimentare i veicoli a motore sempre al posto del gas naturale o metano. Questo carburante ha il vantaggio di consentire di ridurre al minimo le emissioni in alcuni settori che contribuiscono in grande misura all’inquinamento ambientale, come l’industria pesante e il trasporto di merci.
“Il biogas e il biometano possono svolgere un ruolo importante in un futuro di energia sostenibile, ma per il momento ci stiamo perdendo questa opportunità”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia. La produzione di biogas e biometano attualmente è ancora ai primi stadi, ma in futuro rappresenterà sicuramente una fonte di energia rinnovabile di grandissima importanza.
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