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Elicicoltura: come ti allevo le chiocciole

L’elicicoltura è una branca della zootecnia che si occupa di allevare chiocciole per uso alimentare, cosmetica o vendita di riproduttori. Conosciamo meglio questi animali e vediamo due numeri sull’allevamento.

Conosciamo le chiocciole

Per diventare un elicicoltore conviene conoscere il loro ciclo vitale, cosa mangiano e quali sono le razze più indicate per avviare un allevamento.

Partiamo dalle basi: lumaca e chiocciola non sono sinonimi! Anche se appartengono entrambi alla famiglia dei Molluschi, la chiocciola possiede la conchiglia ed è utilizzata nell’allevamento, mentre la lumaca è sprovvista di conchiglia e non è indicata per l’uso zootecnico.

La chiocciola è un animale ermafrodita insufficiente, significa che possiede sia l’apparato riproduttore maschile che quello femminile, ma è necessario l’accoppiamento per riprodursi. Un fatto curioso è che hanno una doppia riproduzione: entrambi gli animali durante l’accoppiamento produrranno le uova che verranno deposte sotto terra dopo tre settimane. La loro schiusa avverrà dopo circa 20 giorni e darà vita ad una lumachina perfettamente formata. Nel primo periodo dopo la nascita le lumachine si ciberanno delle uova che non sono state schiuse, dopodiché lasceranno il nido e usciranno in superficie. L’allevatore dovrà quindi prestare attenzione e assicurarsi che non manchino cibo e un’ambiente idoneo per la loro crescita.

Le chiocciole hanno inoltre due fasi di letargo: un semi-letargo che avviene nel periodo di Agosto, e il letargo vero e proprio che parte da fine Novembre fino all’inizio della primavera successiva:

  • Il letargo estivo, o “estivazione” avviene nel periodo estivo per sopperire al mese più caldo. Le chiocciole si uniscono a grappoli chiudendosi ermeticamente una sul guscio dell’altra. Quando le temperature iniziano a diventare meno afose, di solito verso settembre, le chiocciole si staccano gradualmente e inizierà il periodo di accoppiamento fino al letargo successivo previsto a Novembre.
  • Il letargo invernale invece prevede differenti comportamenti: come primo step gli animali inizieranno a spurgarsi, ovvero a svuotare completamente l’intestino per assicurarsi che non rimangano dei residui di feci durante il letargo, che potrebbero fermentare e causare la morte. Come secondo step le chiocciole scavano una buca nel terreno e formano una patina bianca chiamata “opercolo” nella conchiglia, per proteggersi dall’ambiente esterno.

Per quanto riguarda l’alimentazione, l’elicicoltura si basa sulla coltivazione di piante nei box dove si trovano le chiocciole, che solitamente sono diverse varietà di insalate, cavolo e bieta, ma può essere integrata anche con mangimi specifici.

Due numeri sull’allevamento

L’allevamento di chiocciole è il futuro? Secondo quanto dicono i numeri, potrebbe diventarlo! In Italia la richiesta di chiocciole è di circa 4.500 tonnellate all’anno, ma gli allevamenti italiani (che sono poco più di 1.000) riescono a coprire solo circa il 20% della domanda e il restante 80% viene quindi importato dall’estero.

Gli allevamenti italiani si trovano principalmente in Sicilia, ma sono numerosi anche in Toscana, Piemonte e Lazio; mentre le regioni che consumano di più questo tipo di carne sono Sardegna, Puglia, Sicilia, Veneto e Piemonte.

Con l’aumento della domanda è aumentato anche il costo delle chiocciole, che è salito da 3,00 euro al chilo fino a quasi 6,00 euro!

Parliamoci chiaro, ma quanto costa avviare un allevamento di chiocciole? Dipende ovviamente da quanto è ampio il terreno su cui si vuole costruire l’allevamento: se si ha a disposizione un terreno di 5.000 metri quadri, la spesa iniziale girerà intorno ai 22.000 euro, ma per aree più ampie si può spendere anche fino a 45.000 euro.

Se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più questo è il link dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco che sicuramente chiarirà ulteriori dubbi su questo allevamento curioso e redditizio!

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