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Consigli furbi per non prendersi una zoonosi

Continuiamo con la rubrica a tema One Health iniziata il mese scorso! Nel primo articolo abbiamo chiarito quali sono le mansioni che esegue un medico veterinario per garantire il One Health (se non lo hai ancora letto lo puoi trovare qui). Abbiamo visto quindi che una delle mansioni del veterinario è proprio quella di prevenire e controllare le zoonosi. In questo articolo ci concentreremo proprio sul definire le zoonosi, inquadrare la situazione europea e infine daremo alcuni consigli per evitarle.

Zoonosi: ma che vuol dire?

Per zoonosi si indica una malattia e/o infezione trasmessa naturalmente tra gli animali e l’uomo. Questo significa che non si intendono solamente le malattie trasmissibili, ma anche allergie, traumi e intossicazioni.

Esiste una classificazione delle zoonosi in basata su criteri come: agente eziologico, ciclo biologico, modalità di trasmissione, animali ospiti ecc…Se consideriamo il ciclo biologico come modello di classificazione, allora possiamo distinguere:

  • Ortozoonosi: o zoonosi diretta, il ciclo biologico è mantenuto da una sola specie di vertebrati. In questa categoria appartengono la salmonellosi, la tubercolosi bovina, la brucellosi e la rabbia.
  • Ciclozoonosi: il ciclo vitale richiede più specie di vertebrati. In questo caso l’uomo può essere essenziale per il completamento del ciclo (come accade con la tenia solium e saginata), oppure non è necessario (un esempio è con l’echinococcosi cistica).
  • Metazoonosi: l’agente eziologico non solo ha bisogno di vertebrati ma anche di invertebrati. Tra questi troviamo in particolare gli artropodi ematofagi, in cui l’agente eziologico si moltiplica oppure compie all’interno di essi una parte importante del ciclo vitale. In questa categoria troviamo l’encefalite virale da zecche e la leishmaniosi.
  • Saprozoonosi: parte del ciclo biologico avviene nell’ambiente. Troviamo ad esempio la listeriosi.

E come si trasmette la zoonosi? Le modalità di trasmissione sono molteplici: da quella aerogena a quella vettoriale, fino ad arrivare alla via fecale, attraverso morsi oppure con il consumo alimentare di cibi infetti/infestivi.

Quanto ci costano le zoonosi?

Queste malattie e/o infezioni hanno un impatto molto rilevante nel settore economico e in quello sociale poiché dobbiamo calcolare i danni sia in ambito umano ma anche in quello animale.

Nella sfera umana si stima che le zoonosi siano la causa di 2,5 miliardi di casi di malattia e di 2,7 milioni di morti ogni anno. I problemi riguarderanno quindi la disabilità nonché la mortalità e, dal punto di vista economico, ci saranno anche un aumento dei costi diretti dovuti all’ospedalizzazione e alle terapie, ma anche ai costi dovuti alla sorveglianza, al controllo ed alla prevenzione delle zoonosi.

In ambito zootecnico invece i danni economici ricadranno sulla produzione in termini qualitativi e quantitativi, inoltre si avrà anche una perdita di capi che porterà a danni economici molto gravi.

Qual è la situazione in Europa?

A livello europeo sono state definite delle misure di sorveglianza relative a zoonosi, agenti zoonotici e resistenza agli antimicrobici. Inoltre vengono eseguite delle indagini epidemiologiche nel caso in cui un focolaio sia avvenuto tramite una tossinfezione alimentare.

Le azioni di prevenzione e controllo delle zoonosi invece, si basano ad esempio su:

  • Monitoraggio e sorveglianza di animali e prodotti di origine animale
  • Controllo dei vettori
  • Gestione di animali selvatici

Quali sono i fattori di rischio?

Adesso che abbiamo un quadro generale, ecco alcuni consigli che è sempre bene seguire se non si vuole rischiare di beccare una zoonosi!

Per quanto riguarda gli alimenti, la pastorizzazione del latte e una buona cottura della carne possono inattivare l’agente eziologico, mentre con il congelamento non vi sono garanzie sulla sua efficacia. Per gli ortaggi invece, è consigliato lavarli con cura prima di ingerirli.

Si raccomanda di lavarsi accuratamente le mani subito dopo essere stati a contatto, anche indiretto, con gli animali e di evitare graffi e morsi.

Anche i nostri animali domestici possono contribuire alla diffusione e alla trasmissione di zoonosi, perciò ecco alcuni accorgimenti se si convive con cani e/o gatti:

  • Gli animali domestici devono essere sottoposti a piani di trattamenti antiparassitari e vaccinali prescritti dal veterinario.
  • Evitare che i nostri animali vengano in contatto con animali selvatici.
  • Non somministrare pesce, uova o carne crudi.
  • La lettiera del gatto deve essere cambiata ogni giorno.
  • Evitare che il gatto possa mangiare roditori (aumenta il rischio di assunzione di Toxoplasma Gondii)

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