Nella specie bovina (Bos Taurus) si indentificano diverse razze predisposte ad una determinata attività. Si distinguono principalmente due categorie di animali: quelli da latte e quelli da carne, ma come illustreremo nel seguente articolo ci sono bovini in grado di garantire entrambe le produzioni. Si può inoltre delineare un terzo gruppo di bovini, cioè quelli che oltre a produrre latte e carne sono anche utilizzati come animali da lavoro.
Le funzioni dei bovini
L’impiego del bovino come animale produttore di alimenti è da far risalire nel periodo compreso tra il 10.000 e l’8.000 A.C. in Medio Oriente e in India. I bovini venivano allevati per il lavoro agricolo (trazione di aratri e carri) e per la produzione del latte, da cui si ricavava il formaggio.
Attualmente all’interno della specie bovina si possono identificare 3 tipologie di razze:
- le razze da latte;
- le razze da carne;
- le razze da lavoro.
Esistono razze sia destinate alla produzione di un solo prodotto, quindi o solo latte o solo carne, e sia razze che garantiscono entrambi gli alimenti e che vengono chiamate razze a duplice attitudine. Se poi, oltre alla produzione di latte e di carne, l’animale viene impiegato anche per il lavoro su campo la razza viene definita da triplice attitudine. Attualmente, a seguito della meccanizzazione agricola, le razze da lavoro sono sempre più limitate ed utilizzate per lo più in poche e piccole realtà.
Le principali differenze morfologiche
Se si considera l’allevamento della bovina da latte la razza da prendere come punto di riferimento è sicuramente quella Frisona. Questa razza è caratterizzata da una grande taglia con un’altezza al garrese di 130-150 cm e un peso medio di 650 kg. Presenta poi una struttura poco muscolosa e forme angolose con un’ossatura leggera, testa esile, pelle fine e giogaia quasi assente. Per quanto riguarda il mantello questo può essere pezzato nero o pezzato rosso su cute pigmentata con corna e unghioni neri.
Per il bovino da carne prendiamo invece come esempio la razza Piemontese. Questa razza presenta due tipologie di colorazioni a seconda del sesso dell’animale: le vacche sono caratterizzate da un mantello bianco, mentre i tori da uno grigio. Le mucose assumono una pigmentazione scura: musello, lingua e palato sono neri. La testa invece ha una forma quadrata con corna di lunghezza media, dirette in avanti e di lato, il collo è corto e muscoloso, mentre la è giogaia media e leggera. La caratteristica peculiare di questa razza è la presenza del carattere dell’ipertrofia muscolare o groppa doppia.
Come detto in precedenza, un bovino viene considerato a duplice attitudine quando è destinato sia alla produzione di latte che di carne, di conseguenza deve presentare sia una buona mammella che una buona muscolatura, mentre a triplice attitudine quando produce latte, carne ed è destinato anche al lavoro. Un esempio di bovino a duplice attitudine e la razza Pezzata Rossa Italiana: questa razza è caratterizzata da una taglia medio-alta con un’altezza al garrese di 140 cm ed un peso elevato intorno ai 650 kg. Presenta una struttura piuttosto muscolosa e mostra una costituzione un po’ grossolana con ossatura grossa, testa pesante e pelle spessa. Il mantello è pezzato rosso mentre la cute, le corna e gli unghioni sono depigmentati (cute rosea, corna e unghioni giallastri). La caratteristica tipica di questa razza è la testa bianca con le orecchie rosse.

La gestione a seconda della loro attitudine
Per quanto riguarda la gestione delle varie categorie di bovini è essenziale tenere di conto degli aspetti sanitari e nutrizionali che porteranno a conseguente benessere dell’animale allevato.
L’allevamento della bovina da latte è un tipo di allevamento molto complesso e la gestione è essenziale non solo per quanto riguarda l’alimentazione ma anche per la riproduzione e produzione. È molto importante anche la scelta di personale adeguato che sappia rapportarsi con le bovine con l’obiettivo di garantire loro benessere e produrre latte di elevata qualità sia igienico sanitaria e contemporaneamente anche di composizione. È fondamentale quindi seguire accuratamente tutte le fasi dell’allevamento della bovina da latte avendo sempre cura di mantenere un’igiene ambientale e delle strutture e attrezzature utilizzate e avere sempre un attento controllo sanitario della mandria.
L’allevamento del bovino da carne può essere invece gestito in 2 maniere diverse:
- seguendo la linea vacca-vitello che consiste in un periodo di pascolamento nella stagione primaverile-estiva fino a 210 giorni a seconda del clima e dell’ambiente dove l’animale è allevato. Successivamente si ha un periodo dove i capi vengono tenuti in stalla o in grandi superfici dove disporranno di ripari naturali.
- in allevamenti specializzati nell’ingrasso nei quali vengono presi animali esterni all’allevamento da ingrasso già allevati con il sistema sopra descritto, ad un’età di 6-16 mesi in base al bovino scelto. In questo tipo di allevamento l’arrivo in stalla è molto delicato in quanto fattore di stress per l’animale. È essenziale quindi avere un’ottima gestione per quanto riguarda la stabulazione ma soprattutto nell’alimentazione e nella sanità dell’animale da inserire in allevamento.
La gestione dei bovini a duplice attitudine è simile a quelle sopra elencate, avvicinandosi maggiormente al metodo di allevamento di bovini da latte. Le razze a duplice attitudine sono caratterizzate da un buon apparato muscolare e quindi in grado di affrontare complicate fasi della vita come svezzamento e parto, con maggiore facilità. Sono razze più rustiche che possono resistere maggiormente alle condizioni pedoclimatiche dell’azienda. Sono inoltre più propense all’allevamento biologico e adatte alle piccole aziende che possono far capo a costi di mantenimento e fatica minori avendo fonti di reddito diversificate. Scegliere questo tipo di bovini in allevamento, consente di ingrassare e vendere i vitelli e di poter reingrassare le vacche a fine carriera per venderne la carne ottenendo buone produzioni, oltre alla vendita e alla trasformazione del latte. Ulteriormente, l’allevamento di una razza a duplice o triplice attitudine, possibilmente autoctona, arricchisce e preserva la biodiversità delle razze bovine e di conseguenza i prodotti tipici derivanti da queste.
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